domenica 15 aprile 2012

Ce lo meritiamo

Guidavo l'auto per tornarmene a casa, pensando a cosa avrei raccontato su queste righe del mio sabato diverso dal solito, quando sento la notizia alla radio. E la memoria torna indietro, riavvolgo un lungo nastro, quasi 40 anni.

La fine di maggio 74. Era l'anno degli esami delle medie. Di li a qualche settimana per alcuni dei miei compagni sarebbe stata la fine definitiva degli studi, per qualcun altro il passaggio sancito nell'adolescenza. Anche lassù in valle, sotto l'Adamello, l'estate bussava. Ricordo la luce che entrava dalla parete tutta a finestre della classe. Quelle scuole medie costruite in prefabbricato, le finestre che faticavano ad aprirsi, ma uno stile - oggi lo leggo - estremamente interessante per un edificio scolastico.
Le ultime ore di lezione del ciclo scolastico. Improvvisamente irrompe in classe la preside. Era una donna molto ammirata, sia per la sua capacità, sia per il fatto, non trascurabile, di essere la cugina di Giacomo Agostini, e tutti speravamo che un giorno o l'altro sarebbe comparsa a scuola con il parente che ci avrebbe insegnato ad andare in moto, quelle moto che sognavamo tutti, i 14 anni che spingevano forti.
La preside entra in classe con una radio. La riconosco, è la radio che tiene nell'ufficio di presidenza. Ci dice "è successo un fatto grave, e voi siete grandi a sufficienza per comprenderlo. E' successo nella nostra città, a Brescia. Anche fra i vostri professori c'è qualcuno alla manifestazione".
Accende la radio. Arrivano le notizie. Una bomba. Piazza della Loggia.

Erano anni duri, quelli. Da un lato la strage di piazza Fontana, i tentativi più o meno farseschi di golpe da parte di schegge impazzite delle forze armate (che costituivano pure l'ossatura dei servizi segreti, che provvidero a confondere le acque su qualunque strage fu portata avanti in quegli anni), dall'altra lo scontro sempre più aspro, ideologico, all'interno delle aziende. La rivoluzione marxista-leninista-maoista sembrava reale, a dispetto del linguaggio oscuro, involuto, fatto di slogan e frasi fatte di chi la propugnava. Le BR si stavano lentamente costruendo, cominciando con le azioni di "sindacalismo" violento (sequestri lampo di dirigenti, attentati incendiari ai danni delle auto dei dirigenti Pirelli e Sit-Siemens). Ancora non era cominciata la litania degli omicidi politici, ma proprio qualche giorno prima avevano sequestrato il giovane giudice Sossi. Due anni prima la storiaccia brutta dell'omicidio Calabresi.
In quest'aria pesante, da tempesta imminente, una manifestazione sindacale a Brescia. Tante persone, dai paesi della valle, scesero in città a parteciparvi. L'esplosione. I morti.

I depistaggi, come a piazza Fontana, come per l'Italicus, come per Bologna sei anni dopo. Morti senza giustizia.

Ieri la sentenza d'appello (che numero? come per piazza Fontana, il numero di processi è infinito). Gli imputati assolti. Tutti. Anche quelli che scapparono in Giappone e la vissero sicuri (Zorzi). Ma la beffa è la condanna delle parti civili al risarcimento delle spese processuali.

Colpiti. Vittime, ed ora sputati in faccia da uno stato che, oltre a non essere stato capace di arrivare ad una verità processuale, abiura al suo compito di far chiarezza su comportamenti a dir poco incomprensibili di organi dello stato, e si accanisce contro chi ha pagato sulla propria esistenza.
C'è da vergognarsi, ma a quanto pare nessuno si danna per questo. Significa che ce lo meritiamo.


15 commenti:

pellona ha detto...
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Ilmondoatestaingiù ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
pellona ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Ilmondoatestaingiù ha detto...

Si, su questo sono abbastanza d'accordo. Ho sentito più manifestazioni per il calciatore morto ieri che per i morti di strage e di terrorismo.

Ma tanto che ce frega, no?..

Anonimo ha detto...

ohmondoatestaingiù.
rientro ora dalla visione di Diaz e quel ce lo meritiamo èa troce da digerire. la responsabilità politica del voto, davanti a questi film, che non sono film ma la nostra realtà è immensa. Sono arrabbiata: chi ha votato la gente che ha partorito i fatti della Diaz è colpevole. Se guardiamo indietro, alla fine lo siamo tutti. Sto male.

Lala ha detto...

ce lo meritiamo... anche perchè davanti a san vittore (e in tutte le altre occasioni) eravamo in 10 a protestare per la certezza della pena. Ci indignamo ma non ci mettiamo mai in gioco davvero

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@minnie, lala: ce lo meritiamo perché non ci mettiamo in gioco, certo. Ma anche perché non sappiamo preparare l'evento. Ma anche perché abbiamo il culo troppo delicato, leggi siamo troppo attaccati al nostro interesse.

Ce lo meritiamo perché ci siamo convinti che l'egoismo del singolo faccia progredire la società, che corrisponde grossomodo a pensare che se ognuno guidasse senza regole magicamente il traffico si fluidificherebbe.

Ce lo meritiamo perché non siamo più capaci, o non abbiamo più voglia di ragionare, e di gridare che il re è nudo.

Ce lo meritiamo perché invece di indignarci di fronte a certe cose, le accettiamo come fossero normali.

Ce lo meritiamo finché non torneremo a fare veramente politica. E lo dico a me per primo

Anonimo ha detto...

ce lo meritiamo perché non siamo nazione. dai mancati scontrini all'evasione della grande finanza, dagli accomodamenti catastali alle amicizie in comune, noi non siamo comunità. una comunità la riconosci nella capacità di esprimere giustizia a prescindere dagli interessi. siamo mafiosi inside, non facciamo le file, cerchiamo raccomandazioni e non vogliamo gli autovelox. un popolo così si merita piazza fontana e la diaz, e se non reagisce è perché è colpevole quanto gli assassini. detto da un ex attivista studentesco, eskimo e "manifesto" sotto braccio compresi. che non ha mai alzato un dito, convinto che bastasse la forza delle idee a fare la rivoluzione. e le uniche minacce che ha ricevuto non erano dai celerini ma dal servizio d'ordine degli operai della "superpila" di scandicci, che lo cacciarono in malo modo da un'assemblea di fabbrica. e fecero bene, era solo un pischello.

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@lapo: non ho dubbi che tu non abbia mai alzato un dito. Ed è proprio l'impronta come la tua che abbiamo perso.
La nostra generazione ce l'aveva. L'ha persa. Abbiamo ancora spazio per riguadagnarcela...

sed ha detto...

Io non credo mica di meritarmelo molto, sai? Voglio dire, è vero che ho una naturale predisposizione per assumermi responsabilità civili e non, però io il mio ruolo di cittadina credo di averlo rispettato abbastanza, a tratti meglio, a tratti peggio, ma senza mai scordarmelo. Se poi mi dici che occorrerebbe andare oltre per pretendere che le istituzioni siano tali, forse sì, hai ragione, ma io sono una che ha sempre creduto nella "via legittima" e non mi sento in colpa per non aver perseguito altri sistemi. Il che non significa che magari non deciderò di farlo da ora in poi...

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@sed: è proprio quello che intendevo. La via "legittima" che tu dici, quella delle elezioni, serve di sicuro, ma come vediamo non basta. Non è sufficiente se viviamo derive come quelle italiane.

Quello che credo sia mancato in questi lunghi anni di palude è la coscienza civile. Quelle piccole e grandi cose delle quali si può fare un elenco infinito.

Abbiamo deciso che l'unica società che ha diritto di attenzione è quella di capitali; l'altra è solo un costo da sopportare sbuffando. Certo, ci son stati abusi, è chiaro, ma confondere il principio con l'applicazione è sempre sbagliato.

sed ha detto...

beh, non mi riferivo semplicemente al votare... la cosciena civile è fatta di tante cose, di impegno, certo, ma anche di esempio. Il fatto che la "non coscienza" abbia avuto la meglio non significa che la prima non ci sia stata. Insomma, io non mi sento manchevole. Indubbiamente mi disorienta e mi deprime vedere code di gente a fotografare i luoghi della cronaca e nessuno a protestare per verdetti vergognosi come hai detto tu... ma continuo a pensare che esistano modi, quella "rivoluzione possibile" che diceva Terzani... mi illudo? può darsi.

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@sed: mi sono espresso male. Quando parlavo della via delle elezioni intendevo la normale vita democratica, come oggi viene relegata. Ogni tot si vota, ed è finita la democrazia.

Ma intendevamo la stessa cosa: l'impegno, l'esempio. Ma non solo: l'insegnamento, il senso civico. Ma non basta quello di sed, che lei ce l'ha messo, e ce lo mette ogni giorno. Serve quello di molti, di tanti. Sed da sola non serve a nulla, e se ha fatto tutto questo è stata eroica, non brava.

Ma l'eroismo di un singolo non serve. Serve lo sforzo di tanti. Storicamente da noi è stata la sinistra e il mondo cattolico il motore della partecipazione; oggi chi muove le "masse" (e non so per quanto) è solo Bossi.

Anonimo ha detto...

Provo la stessa rabbia.dolore-sgomento che ho provato allora ma...non aggiungo altro.Mirka

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@mirka: lo capisco. E ce n'è di ragioni per provare questi sentimenti...