E' un post complicato quello di oggi. Prende spunto dal suicidio assistito di Lucio Magri, avvenuto ieri. Non si è trattata di eutanasia, no. Magri non era malato grave, non aveva una menomazione devastante. Semplicemente non voleva più vivere, non aveva più senso per lui la vita dopo la morte della sua compagna.
Molte persone risolvono queste situazioni con il suicidio. Che si tratti di farmaci, di armi, di cadute, comunque sia è la morte cercata. Magri l'ha cercata, con l'aiuto di un medico.
Non so se sia giusto coinvolgere un'altra persona in una scelta nella quale si ha il controllo completo. Sono tuttavia convinto che questa strada sia desiderabile nel momento in cui non si possa più procurarsi fisicamente la morte da soli, e tuttavia la si desideri. Penso ai casi Welby, a Coscioni, ma penso pure ai casi nei quali la vita è ridotta allo stato vegetativo.
Ho sempre detto alle donne con le quali ho avuto una storia d'amore che, nel caso mi trovassi in una condizioni di vita non corrispondente a ciò che sono, di aiutarmi a recuperare la dignità che mi compete. Una prova d'amore. Probabilmente durissima.
Io credo che ognuno abbia il diritto di decidere per se stesso. Nessuna scelta morale o religiosa altrui può valicare la libertà individuale di decidere - non sotto la spinta dell'emozione, ma dopo una riflessione ben meditata - della propria fine. E, in questo caso, di raggiungerla nel modo più sereno possibile.
Molte persone risolvono queste situazioni con il suicidio. Che si tratti di farmaci, di armi, di cadute, comunque sia è la morte cercata. Magri l'ha cercata, con l'aiuto di un medico.
Non so se sia giusto coinvolgere un'altra persona in una scelta nella quale si ha il controllo completo. Sono tuttavia convinto che questa strada sia desiderabile nel momento in cui non si possa più procurarsi fisicamente la morte da soli, e tuttavia la si desideri. Penso ai casi Welby, a Coscioni, ma penso pure ai casi nei quali la vita è ridotta allo stato vegetativo.
Ho sempre detto alle donne con le quali ho avuto una storia d'amore che, nel caso mi trovassi in una condizioni di vita non corrispondente a ciò che sono, di aiutarmi a recuperare la dignità che mi compete. Una prova d'amore. Probabilmente durissima.
Io credo che ognuno abbia il diritto di decidere per se stesso. Nessuna scelta morale o religiosa altrui può valicare la libertà individuale di decidere - non sotto la spinta dell'emozione, ma dopo una riflessione ben meditata - della propria fine. E, in questo caso, di raggiungerla nel modo più sereno possibile.