Mettiamo subito in chiaro una cosa: io non ho riscattato gli anni di università, né ho fatto il militare. Non ho quindi interessi da difendere in questa discussione. Oggi però mi sento fortemente indignato dalla manovra del governo sulle pensioni.
E' evidente che abbiamo problemi grossi, e che bisogna fare degli sforzi. E' altrettanto evidente che abbiamo una classe politica pletorica e francamente incapace, e che abbiamo una quantità di evasione che ci pone al livello dei peggiori paesi mondiali (altro che settima economia mondiale, lasciamo perdere).
In una situazione di questo tipo bisognerebbe dare un segnale forte, chiaro, su tutti i fronti. Invece oggi che cosa ha partorito il vertice di un nullafacente (Bossi) e di un pluriinquisito e pregiudicato (Berlusconi)? Una presa per il culo con l'abolizione delle province (invece di una legge semplice che le abolisse o ne riducesse drasticamente il numero - legge efficace da subito) mediante legge costituzionale, che sarà efficace fra due anni se tutto va bene (ma finirà prima la legislatura, e tutto ricomincerà dalla casella uno), e lo stesso vale per la riduzione dei parlamentari. Nel frattempo, attivo da subito, si truffa chi ha pagato - poco o tanto non è il problema ora - il riscatto degli anni di università, per poter andare in pensione più giovane, equiparandone l'età a quella di un diplomato.
Indipendentemente dal fatto che sia giusto o sbagliato consentire di riscattare gli anni di università - e lo stesso governo nel 2008 ha fatto una legge che incentivava l'operazione - la norma esisteva, il contratto fra il cittadino e lo stato era stato stipulato, e il cittadino pagava per avere quel servizio. Ora, questo se ne esce dicendo che si scherzava tutti, che chi ha dato ha dato, e finiamola lì. E, per assurdo, rifiuta di andare a prendere altri soldi da chi ha truffato la comunità esportando illegalmente capitali, sostenendo che era stato stipulato un patto fra lo stato e il contribuente infedele. Straordinaria logica: il patto va rispettato con il malfattore, mentre con il cittadino onesto no.
Nessuna azione concreta è prevista per il recupero dell'evasione: solo le fantasie populiste alla Calderoli, che non hanno un minimo di concretezza. Bastava fare un'indagine fiscale su chi, incrociando parametri già abbondantemente a disposizione della pubblica amministrazione, risulta evidentemente fuori media (indagine fiscale, non richiesta di pagamento. Non è detto che un'analisi statistica provi la colpevolezza, ma molto spesso permette di trovare un evasore altrimenti non identificabile). Già, bastava fare qualcosa del genere. Bastava dare ai comuni la possibilità di condividere il recupero dell'irpef evasa andando ad analizzare i tabulati (che sono pubblici ma non pubblicabili, chissà perché) delle dichiarazioni dei redditi. Quando Visco aveva messo su internet le dichiarazioni dei redditi, ho fatto alcune analisi a livello della cittadina dove abito, e ho scoperto cose allucinanti. Quanto potrebbe scoprire un comune incentivato al recupero dell'irpef?
No, ci becchiamo provvedimenti alla viva il parroco, che non passeranno perché anticostituzionali, e nel frattempo i mercati economici ci daranno la spintarella finale (già, perché sta schifezza non basta per coprire il fabbisogno). Di tagli agli sprechi veri, enormi, nisba.
Ma quello che mi stupisce di più è l'abulia degli italiani. Quanto rimpiango i tempi nei quali per molto meno si scendeva in piazza e si riconduceva a più miti consigli una casta di mandarini decotti - se non malfattori.
E' evidente che abbiamo problemi grossi, e che bisogna fare degli sforzi. E' altrettanto evidente che abbiamo una classe politica pletorica e francamente incapace, e che abbiamo una quantità di evasione che ci pone al livello dei peggiori paesi mondiali (altro che settima economia mondiale, lasciamo perdere).
In una situazione di questo tipo bisognerebbe dare un segnale forte, chiaro, su tutti i fronti. Invece oggi che cosa ha partorito il vertice di un nullafacente (Bossi) e di un pluriinquisito e pregiudicato (Berlusconi)? Una presa per il culo con l'abolizione delle province (invece di una legge semplice che le abolisse o ne riducesse drasticamente il numero - legge efficace da subito) mediante legge costituzionale, che sarà efficace fra due anni se tutto va bene (ma finirà prima la legislatura, e tutto ricomincerà dalla casella uno), e lo stesso vale per la riduzione dei parlamentari. Nel frattempo, attivo da subito, si truffa chi ha pagato - poco o tanto non è il problema ora - il riscatto degli anni di università, per poter andare in pensione più giovane, equiparandone l'età a quella di un diplomato.
Indipendentemente dal fatto che sia giusto o sbagliato consentire di riscattare gli anni di università - e lo stesso governo nel 2008 ha fatto una legge che incentivava l'operazione - la norma esisteva, il contratto fra il cittadino e lo stato era stato stipulato, e il cittadino pagava per avere quel servizio. Ora, questo se ne esce dicendo che si scherzava tutti, che chi ha dato ha dato, e finiamola lì. E, per assurdo, rifiuta di andare a prendere altri soldi da chi ha truffato la comunità esportando illegalmente capitali, sostenendo che era stato stipulato un patto fra lo stato e il contribuente infedele. Straordinaria logica: il patto va rispettato con il malfattore, mentre con il cittadino onesto no.
Nessuna azione concreta è prevista per il recupero dell'evasione: solo le fantasie populiste alla Calderoli, che non hanno un minimo di concretezza. Bastava fare un'indagine fiscale su chi, incrociando parametri già abbondantemente a disposizione della pubblica amministrazione, risulta evidentemente fuori media (indagine fiscale, non richiesta di pagamento. Non è detto che un'analisi statistica provi la colpevolezza, ma molto spesso permette di trovare un evasore altrimenti non identificabile). Già, bastava fare qualcosa del genere. Bastava dare ai comuni la possibilità di condividere il recupero dell'irpef evasa andando ad analizzare i tabulati (che sono pubblici ma non pubblicabili, chissà perché) delle dichiarazioni dei redditi. Quando Visco aveva messo su internet le dichiarazioni dei redditi, ho fatto alcune analisi a livello della cittadina dove abito, e ho scoperto cose allucinanti. Quanto potrebbe scoprire un comune incentivato al recupero dell'irpef?
No, ci becchiamo provvedimenti alla viva il parroco, che non passeranno perché anticostituzionali, e nel frattempo i mercati economici ci daranno la spintarella finale (già, perché sta schifezza non basta per coprire il fabbisogno). Di tagli agli sprechi veri, enormi, nisba.
Ma quello che mi stupisce di più è l'abulia degli italiani. Quanto rimpiango i tempi nei quali per molto meno si scendeva in piazza e si riconduceva a più miti consigli una casta di mandarini decotti - se non malfattori.