venerdì 30 novembre 2012

Sotto l'albero

A volte si rinasce dalle ceneri. E questa può essere una bella notizia.

Il mio ex collega di cui parlavo qui ha trovato una nuova posizione, dello stesso livello di quella che occupava nell'azienda dove lavoro io. Ne sono più che felice, anche se dal punto di vista del business trovarmelo nel campo del concorrente mi da un po' di fastidio visto che in due o tre trattative importanti conosce per filo e per segno i nostri punti di forza e soprattutto quelli di debolezza. Ma questa situazione non l'ha certo scelta e costruita lui, quindi va bene così. In più, almeno dal punto di vista economico, questa storia la chiuderà con un bel gruzzoletto non atteso in tasca - che sicuramente non può che fargli del bene.

Non l'ho chiamato per congratularmi. Alla fine, penso che anche per lui sia un'altra cosa lavorare in un contesto dove la stima reciproca e l'affetto vergognoso di manifestarsi sia un'altra cosa....
E comunque, buon Natale, Domenico



giovedì 29 novembre 2012

Viaggiando fra me e me

Il silenzio delle cinque del mattino nella mia città. Mi fermo al bancomat, spengo il motore, scendo. C'è solo il rumore del mio respiro e come un ticchettio forte. Guardo la strada umida, illuminata dai lampioni, e capisco: sono le foglie che cadono, fanno rumore. Un rumore discreto, che non senti mai di giorno, ma che di notte è distinto, secco, chiaro.
E' una magia la strada di città di notte. Il silenzio "tondo". Quasi quasi fra qualche giorno mi alzo di nuovo alle quattro e mezza per gustarmi di nuovo la magia....

Arrivo all'aeroporto, e la magia si rompe. Piove. Luci. Rumori di arrivi e partenze, di questo periodo quasi sempre per lavoro, eppure ci sono anche allegre comitive di fortunati baby pensionati, che vivono felici la loro esistenza di panda che la società non può più salvare, con la differenza che i panda sacrificati saremo noi, la nostra generazione e quelle seguenti.

Arrivo a Parigi che sono le otto. Buio ancora, ma non piove. Solito tragitto interminabile in taxi, che mi costa più del biglietto aereo. Il cielo di Parigi è il cielo di Parigi che ci si aspetta: quel color piombo chiaro, peltro direi, che sembra sempre che debba piovere ed invece lo fa diverse volte al giorno, ma poco, quasi senza farsi notare. Solo la strada è sempre bagnata, per ricordarti che sta piovendo alla parigina. Ma io, abituato alle piogge padane a scroscio, esco pure in giacca, perché anche il soprabito mi sembra di troppo.

Mi fa uno strano effetto questa città. Non il suo centro, la Ville, l'Ile de la Cité, snob ed altezzosa. No, la città pulsante, quella delle banlieues, ciascuna con la sua connotazione. Lo stile tutto francese, fatto di complicazioni superflue e colpi di genio, di gusto anche cattivo sbattuto in faccia fino a diventare icona. Lo svincolo vicino all'ufficio così complicato che quello assurdo di Cascina Gobba sembra cartesiano al confronto.



E l'albergo. Caro, come si conviene, ma composto da quell'incrocio assurdo di pretenziosità ed economicità che caratterizza molte catene francesi. Il bagno che sembra quello di una barca, stessi materiali, stessa esecuzione: una stampata in vetroresina, con finte doghe di legno come pavimento. I rumori sono gli stessi, solo gli spazi sono (leggermente) superiori... Tentativo di esotismo incrociato con l'esigenza di standardizzare, ridurre i costi e velocizzare costruzione e manutenzione. Risultato dubbio.....











E poi riparto. E' quasi natale, e si vede... l'aeroporto è addobbato in modo non proprio minimalista, diciamo che si potrebbe fare qualcosa di più sobrio, voi che ne dite?

martedì 20 novembre 2012

Credibile come la storia della cicogna

Il sequestro Spinelli, se ce ne fosse bisogno, aiuta a gettare altre ombre sulla figura non certo limpida del nostro ex Presidente del Consiglio.
I fatti, come sono stati raccontati finora, sono questi: il mese scorso il ragionier Spinelli - cassiere di Berlusconi e ufficiale pagatore del nugolo di giovani donne che popola la vita dell'ex premier - viene aggredito mentre rientra a casa sua da una banda di malviventi e sequestrato una notte in casa sua. Al mattino i sequestratori salutano cordialmente e se ne vanno, lasciando che qualche minuto dopo arrivi un manipolo di gorilla mandati da Berlusconi a rilevare Spinelli e consorte. Però il sequestro non viene denunciato se non due giorni più tardi, e in questo lasso di tempo Berlusconi cancella ogni impegno costituzionale, adducendo un'influenza che ricorda alcune simili malattie sovietiche degli anni che furono.
Trapela che i sequestratori, già che ci sono, vogliano pigliare due piccioni con una fava e vendere al Cavaliere anche un po' di documenti scottanti a suo favore riguardo all'affare Lodo Mondadori, dove la giustizia italiana ha dato il peggio di sé, riuscendo a condannare Previti per corruzione, ma non Berlusconi quale mandante, pur condannandolo ad un maxi risarcimento come indennizzo per l'appropriazione indebita della società.

Ora, anche armati delle migliori intenzioni, la storia è credibile come quella della cicogna. Non si è mai visto nella storia un rapimento con segregazione a domicilio - un rischio enorme da correre, evitabile con facilità. Ancor più incredibile che i sequestratori, avendo fatto parlare Spinelli con Berlusconi il mattino seguente, se ne vadano salutando, sicuri di aver ottenuto ciò che desideravano (cosa? un riscatto? un contatto con l'ex premier? documenti?). Spinelli, appena libero che fa? va da Berlusconi, e si ricorda di denunciare il tutto solo dopo due giorni, durante i quali il suo principale sparisce da ogni impegno, e l'onnipresente Ghedini si mette a lavorare. Insomma, come dicono dalle mie parti, la riscostruzione "se l'è vera l'è na gran bala".

Cosa ci sia dietro tutto questo non lo so. Che tutta la faccenda puzzi di falso da cima a fondo penso non lasci dubbi a nessuno. Che obblighi la Procura di Milano a riaprire l'inchiesta sul Lodo Mondadori per accertarsi che i presunti documenti esistano è altrettanto sicuro (e chissà mai che questo non porti a riconsiderare il processo civile in corso e bloccare il maxi risarcimento?). Per il resto si può continuare solo a pensare che la pulizia, da tempo, non abiti più da queste parti.

martedì 13 novembre 2012

Nulla di nuovo sotto il sole

E parliamo un poco del nuovo che avanza nella politica italiana. Parliamo del grillismo, del movimento 5 stelle, di quella che chiamano antipolitica, oppure - a mio avviso più correttamente - reazione alla politica da latrina che ci ha ammorbato negli ultimi 20 anni, da destra (soprattutto) e da sinistra (pesantemente).

Il nuovo che avanza, dicevo. La politica dal basso. Il web che si esprime, in un happening che non può non scaldare il cuore a chi aveva vissuto la stagione della fantasia al potere. Ragione da vendere sulla protesta verso questa politica - ma diciamolo, è facile protestare contro questo spettacolo da basso impero. Spettacolo, tanto - Grillo è sempre stato un bel animale da palco, fin da quando faceva il comico in televisione. Proposte, un tantino di meno, ecco, ma allineate con l'assenza di proposte della politica tradizionale.

La grossa variante rispetto alla politica tradizionale dovrebbe essere la crescita dal basso delle proposte politiche, il web che si esprime. La realtà non sembra essere così: pare più un'emanazione delle idee dall'alto verso il web plaudente - una versione tecnologica del balcone di piazza Venezia. Queste però sono sempre state opinioni mie personali, ogni giorno ci viene detto che no, il M5S è una forza che cresce dal basso, dal cittadino per il cittadino....

Questo fino ad oggi, quando viene pubblicata questa lettera. Siccome si tratta di una lettera che scotta, temo che resterà poco sul web, e quindi ne riporto il brano saliente, ripetuto nel suo concetto essenziale due volte: il "marchio" registrato MoVimento 5 Stelle appartiene in via esclusiva al signor Giuseppe Grillo detto Beppe. Il significato è ben chiaro: il M5S è proprietà privata di Beppe Grillo. Mentre il termine "grillino" non è depositato, e quindi non è questionabile, il nome "movimento cinque stelle" è un marchio registrato, e come tale ha un proprietario. Non c'è quindi possibilità di discussione all'interno del M5S: esiste un signore che decide sul da farsi, per via legale, come dimostrato dalla lettera dell'avvocato che ho allegato.

Ora, si diceva che Forza Italia fosse un partito azienda, con un proprietario. Bene, ora sappiamo, atti pubblici alla mano, che il nuovo che avanza ha il sapore del vecchio. Invece del cerone abbiamo il turpiloquio, non sappiamo bene a questo punto quale sia il disegno che sostiene il progetto, ma il metodo è simile.

Nulla di nuovo sotto il sole.


giovedì 8 novembre 2012

Suggestioni autunnali

Vaghi nel parco, una giornata novembrina di pioggerella e foschia tenue ti avvolge. La stagione sembra finalmente imboccare la strada delle castagne e delle foglie secche, dei ricordi dei cappotti che per le feste dei morti uscivano dall'armadio.

Le feste dei morti: ricordi ancora il 66. Era sera, una telefonata a casa, nella casa della pianura, per mio padre. Alluvione, emergenza. Tutti in auto, si torna in valle. Pioggia scrosciante quella sera, fiume scuro. Improvvisamente il ponte non c'è più. Strada bloccata.
Telefonata.
Parte una Campagnola, guada il torrente più a monte, ci viene a prendere. Ricordo un plaid, mia sorella di due anni ed io avvolti, deposti sul sedile dietro, insieme alle borse. Il fuoristrada che guada di nuovo il torrente, ci porta a casa. Ci arrivo addormentato, manco me ne accorgo.

Qualche giorno dopo, l'alluvione a Firenze.




Per fortuna quest'anno non è così. Piove così finemente che quasi non sembra, ma l'umido ti penetra. Eppure è quasi bello sentire i rumori che indossano la sordina, che dolcemente si attenuano, quasi si adattano al tempo che induce al silenzio.



Poi, improvvisamente, senti un suono. Un flauto. Rimani ad ascoltare. Cerchi di capire da dove proviene. Ti attira, ti avvolge, ti dice di seguirlo.
Che è questa forza che ti attrae? Che è questa sensazione di pacata sicurezza? Cerchi di capire, ma in fondo sai benissimo di che si tratta. E ti lasci scivolare sereno in questo richiamo, segui questo canto che ti è sconosciuto e famigliare, che finalmente senti di saper seguire pur imparandolo in quel momento, perché scopri che è parte del tuo sentire.

Ti stringi nel giubbotto, sorridi. Non ti è mai piaciuto così tanto l'autunno...