lunedì 28 novembre 2011

Decadenza

Sabato sera ho sentito tre notizie di fila al tg, che mi hanno fatto riflettere. La prima parlava di Scilipoti e della sua conferenza stampa di presentazione di non si sa bene quale nuovo partito o associazione. Gli facevano compagnia Alfonso Luigi Marra e Sara Tommasi della quale si era lasciato trapelare che avrebbe allietato l'inaugurazione della nuova formazione politica con uno strip sul palco delle autorità. Invece si è limitata a mostrare le mutande ai fotografi.

La seconda notizia è che un deputato leghista ha argomentato che l'esistenza della Padania è certificata dall'esistenza del Grana Padano. Non ci son discussioni, da Sant'Anselmo in poi la prova ontologica ha fatto proseliti.

Ma la notizia più devastante è stato riportare con clamore che all'ENAV c'è anche chi non prende le mazzette, anzi, le denuncia. E questo dirigente viene nominato al tg, manco fosse l'ultimo esemplare del dodo, invece che dover essere la norma.

Ecco, tre notizie che ci fanno capire perché Berlusconi è stato il simbolo, ma non la causa, della nostra decadenza civile e morale. Persone come Scilipoti e l'idiota padano andrebbero cacciate dal parlamento a calci in culo, per decenza. Invece ce ne sono a mazzi, anche peggio di questi, la dentro. Ma fuori è anche peggio: se è raro come un animale estinto colui che rifiuta le mazzette, significa che la società è marcia, e la società siamo noi, non è il vicino di casa o quello che sta più a sud o più a nord. Significa che siamo il paese dove Libero Grassi viene considerato un rompicoglioni e non un eroe (sentito con le mie orecchie anni fa); che siamo il paese in cui si bada ai fatti propri e si chiudono gli occhi sulle illegalità altrui (come se l'illegalità non colpisse anche te). Significa che siamo il paese dove un tardoadolescente mononeuronico con lo sguardo svaporato nelle cuffiette sprinta per fregare il posto a sedere sul metro ad un anziano. Significa che non ci indignamo nemmeno se un incapace che è stato bocciato tre volte di seguito alla maturità viene premiato con un posto nel consiglio regionale lombardo, forse per non lasciar sola la signorina che fa l'igenista dentale.


31 commenti:

LadeaKalì ha detto...

Standing ovation e un bacio pieno di ammirazione.

Anonimo ha detto...

Ma questo genere di idioti sono davvero così numerosi o lo sembrano per tutta la pubblicità che gli viene fatta?
Un filo di speranza è indispensabile anche per sferrare quei calci di cui parli!

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@kali: grazie per il bacio :)

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@anonimo: il fatto che, nonostante la pubblicità che viene fatta a questi idioti, non si senta il bisogno di andare a tirarli fuori dal palazzo e cacciarli via a calci in culo e a spernacchiarli come meritano, mi fa pensare che gli idioti non stanno la dentro, ma sono fuori. Siamo noi, che fra pochi giorni pagheremo un'altra rata del disastro che questi furbetti hanno combinato.

Quelli sono incapaci furbi; fuori ci sono gli idioti che si credono furbissimi, avendo lentamente consegnato il collo al cappio del boia.

E i più furbi fra i furbi non se ne sono nemmeno ancora accorti della curiosa collana che portano al collo....

Anonimo ha detto...

Io ho molta fiducia nel fatto che noi stiamo tirando su la classe dirigente di domani: certo questo pone fine alle speranze nel breve termine, però rincuora per l'avvenire (e magari ci dà quello sprint per smuovere il culo, che la maggior parte dei miei coetanei ha perso, annacquato dentro la televisione dei berluschini)
Uao che commento: si è capito quello che volevo dire? :-)

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@lucia: io non ho la tua fiducia, invece. Anzi, guardando ai nostri giovani, e confrontandoli con quelli che incontro in ambiti lavorativi in europa, mi rendo conto di quanto i nostri siano impreparati culturalmente e metodologicamente.

La nostra decadenza passa proprio da qui. Non sto parlando di nozioni stile "chi vuol esser milionario" - e anche li ce ne sarebbe da dire - ma di conoscenze a 360 gradi. Sto parlando di "voglia" di conoscere. Di "voglia" di imparare. Di "voglia" di impegnarsi.

La settimana scorsa mi sono sciolto incontrando mia nipote ventunenne al banchetto di Emergency. Il suo è un impegno scaturito dalla sua volontà, ma contro l'ambiente, anche quello familiare che di sicuro non le è stato molto di esempio...

Anonimo ha detto...

Si hai ragione ad indignarti per ciò che dovrebbe essere "prassi naturale" mentre invece è un'osanna all'"unico" caso.E intanto ...il risparmio ammassato col sudore della fronte e con fatica si sbriciola o va ad investirsi dove trova immediatamente un profitto tangibile.
Tempi duri per i "troppo" creduloni,i "pavidi" gli "incerti anche per il "senso" d'avere un'idea.
Ciao,Mirka

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@mirka: si, è così. Soprattutto il "senso" di avere un'idea, e di credere che per capire la società bisogna interpretarla completamente con un modello che dimostra di funzionare. Una volta si chiamava ideologia, ed era il bignami di un ragionamento più profondo.

Hanno fatto credere che le ideologie fossero il male, lasciando così le persone senza chiavi interpretative di nessun genere. E' sempre il vecchio metodo: tieni nell'ignoranza, nella disinformazione, e sarà più facile controllare e dirigere gli umori della gente....

Anonimo ha detto...

Mi rifiuto di vedere nel panorama solo ragazzi da "grande fratello", ho conoscenza di qualcosa di buono e tua nipote non è l'unico esempio...
Non cadere nel tranello della disinformazione anche tu! :-)

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@lucia: anch'io conosco qualcosa di buono e per fortuna mia nipote non è speciale. Ma non credo nelle capacità salvifiche di un manipolo di eletti.

Ciò che è mancato, che continua a mancare, e che soprattutto non si vuol provare a reintrodurre, è la formazione civica e intellettuale dei ragazzi. Si lascia spazio alla personale intraprendenza - molto liberista questa posizione, ma pochissimo efficiente, come tutto il liberismo.

LA LUNA NERA ha detto...

convinta che, una volta compiuto il primo passo si innescherà l'effetto domino.
A questo proposito mi risuonano ancora le parole di Saviano che, alla domanda "ma noi, che cosa possiamo fare?" rispondeva: "possiamo cominciare a fare bene il nostro lavoro".
Forse dovremmo fare di più e parlarne di meno? Forse.
LA LUNA NERA (L'Anonim-a di prima!)

LA LUNA NERA ha detto...

mi è sparita la prima parte del commento! era più o meno così:

dobbiamo ricominciare a ragionare con la nostra testa, a prenderci la totale responsabilità di quello che facciamo e anche di quello che non facciamo. dobbiamo ricordarci che "democrazia" non significa accettare che qualcun'altro decida per noi ma che siamo noi a proporre, studiare, approvare o disapprovare. questo costa fatica (per questo abbiamo lasciato che fosse qualche "benefattore" a farlo al posto nostro) ma è l'unico modo per recuperare la dignità perduta. Curioso che in questo marasma in cui si parla di crisi di valori, di credibilità del paese, ecc, non si citi mai la dignità...
Come in tutte le imprese, quello fondamentale è il primo passo. Facciamolo!

Anonimo ha detto...

li abbiamo votati. forse non tu, e neanche io, ma qualcuno lo ha fatto. non so chi lo diceva, ciascun popolo ha il governo che si merita. oppure a dirla come gramsci, c'é un rapporto dialettico. ma tu lo spieghi meglio.

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@luna nera: come non darti ragione? Quanto alle parole di Saviano, riecheggiano quelle che 40 anni prima aveva pronunciato Kennedy: "non chiediamo che cosa può fare lo stato per noi, chiediamoci che cosa possiamo fare noi per la nazione".

Ecco, recuperare, come dicevi tu, la dignità dell'azione, anche quella semplice di comportarsi in modo socialmente etico, che significa lavorare con coscienza, significa che le imprese devo essere tali e non apparati di sfruttamento, significa riscoprire l'articolo 1 della nostra costituzione, ossia che la società civile è basata sul lavoro, che è valore altissimo, e non variabile dipendente del mercato. Significa che lo stato non può essere neutro nei confronti del lavoro, ma che il lavoro non può essere neutro nei confronti della società.

Significa avere diritti, ma anche doveri.

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@anonimo (i., vero?): li abbiamo votati, come italiani. E non sto parlando del centro destra, ma di tutti. Quindi, a parte chi non vota, ognuno ha votato.

Ci meritiamo veramente i governi che abbiamo avuto? Beh, penso che tutta questa discussione lo confermi: si. Ce li siamo meritati per ignavia, per pigrizia, perché ci facciamo i cazzi nostri - lo so, i., me lo hai detto tante volte. Ci siamo meritati Berlusconi perché lui è l'interprete migliore della decadenza della nostra società. Invece di essere il rappresentante del nuovo, egli è l'alfiere del vecchio, del malcostume - inizialmente etico, e poi pure dei costumi, con la pietosa deriva degli ultimi anni, popolati di nani e ballerine, e mancava solo il cavallo proclamato senatore e avremmo avuto il quadro completo.

the pellons ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Ilmondoatestaingiù ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
LA LUNA NERA ha detto...

vorrei precisare che quando si parla di responsalibilità del lavoro, è giusto affermare che le imprese non devono essere "apparati di sfruttamento" ma si deve anche ricordare che nemmeno i lavoratori lo devono essere. i doveri dei lavoratori vengono troppo spesso "dimenticati".

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@luna: infatti. I diritti ed i doveri appartengono a tutti. Deve essere così

i. ha detto...

nonsono io l'anonimo emme. anche se avrei detto lo stesso è vero. (mio figlio ti chiama emme. ieri mi ha chiesto di telefonarti per chiarire un dubbio filosf/matematico, gli ho spiegato che è meglio di no...ancora ricorda pensa te che strano..). io leggo silente le tue cose. anche quelle dove ti metti a pensare al posto mio. e decidi come ti percepisco...
quando dico che mi avveleni tutte le volte che puoi parlo al presente. non al passato. mi avveleni ora che sei ferito. il passato è intonso. ancora lo so guardare.

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@i.: non mi pare di decidere come mi percepisci. Leggo ciò che hai scritto, e che hai riportato qui.

Dici che ti avveleno, e questa è la tua percezione, l'hai confermata. Poi tu decidi che io sia ferito. Tua percezione, che io non confermo.

Anonimo ha detto...

quando una persona ti avvelena non è questione di percezione. la sentivi la passione addosso quando c'era? scorre flogisticamente nei tessuti e negli organi. almeno a me. ecco nello stesso modo scorre il veleno quando viene iniettato. spesso gratuitamente. questo non obnubila i ricordi. e non inficia le eredità delle passioni finite. a me.

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@i: non sono d'accordo. Io non avveleno, è una figura retorica che hai utilizzato per esprimere un tuo stato d'animo. Non inietto il veleno, semplicemente non sono quello che tu vorresti o avresti voluto, e rivendico la mia (e la tua) libertà.

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@i.: trovi in posta la risposta alla domanda matematica di tuo figlio. Salutamelo.

Anonimo ha detto...

senti non voglio disquisire soprattutto in pubblico. nessuno hai mai minato le rispettive libertà. guarda che io le porto a vessillo. non riesco a credere di esser ricaduta nel discutere.

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@i: mi pare una buona idea :) buona giornata

Pentapata ha detto...

certo la padania esiste perchè c'è il grana padano, temo l'attacco del felino per vendicare i sui salami mangiati..............

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@penta: in effetti la mia gatta ha allestito un gazebo dal quale lancia oscuri miagolii per la secessione...

lala ha detto...

uff mi distraggo un attimo e guarda qui che super discussione... politica e passione, che bel connubbio, ti chiamo domani e parliamo di Bersani, potrebbe essere un buon "aperitivo" :D

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@lala: hai un giaguaro da smacchiare? :D

lala ha detto...

no una iena da spellare :D