venerdì 5 ottobre 2012

Paesaggi

Un po' come stare alla finestra, e guardare distrattamente fuori ciò che passa, il mondo, il verde, le nuvole nere che arrivano e quel sentore di pioggia che conosci bene in questa stagione. Ti hanno già detto che cosa farai l'anno prossimo al lavoro. Nuovo incarico. Sai che sarà una cosa impegnativa, che sarai molto più spesso in giro rispetto ad ora. Vedi, da questa finestra virtuale, le cose scorrere. Ti immagini i tuoi giorni a venire.
Ti hanno già dato un assaggio.Comincerai dal cliente che conosci da quindici anni, e ascolti il tuo collega che te lo racconta senza conoscerlo. E si cominciano i meeting, e si comincia ad andare su e giù da Roma.

Già, Roma. Ti ricordi di aver visto da qualche parte che al Quirinale c'è una mostra che ti interessa. Pensi che potrai approfittarne: viaggio di lavoro, meeting, deviazione alla mostra, aereo di ritorno. La mostra ne vale la pena, probabilmente. Ti spiace non poter scambiare le emozioni quando vedrai questi dipinti. Pensi che incamererai tutto quanto, terrai dentro di te. Magari racconterai, non il dipinto, ma ciò che raccoglierai dall'impatto con lui.

Dalla finestra vedo passare noncuranti le persone, avvolte nei loro pensieri


13 commenti:

raffaella ha detto...

Questa mattina su un blog che seguo ho letto questo "Il tetto è come la vita: una finestra lasciata aperta per errore non porta per forza brutte sorprese. Delle volte sì. Delle volte invece è una stagione diversa, la quinta magari, ed è bello provare ad inventarle un nome". Oggi quindi sei la seconda persona che parla di finestre, paesaggi, vita che scorre e forse un pò di malinconia. Io ci sono per condividere le cose incamerate.Le persone che si "sentono" non servono a questo?
Abbraccio
Raffaella

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@raffaella: grazie per l'abbraccio! :)

Si, le cose incamerate, ma nel mio caso anche le cose future. Mi piace perdere lo sguardo sul moto della vita, fuori di me, e vivere un altro moto, fatto di progettualità, di costruzione, di istinto, di sensazione al mio interno.

Fatto di lavoro, quadri, arte, sentimenti.

sed ha detto...

potresti farti dare anche un'assistente, no? :)

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@sed: più che altro son io che mi sento come una badante per il mio collega... :)

Mi sa che devo imparare il russo! :D

PdC ha detto...

Capisco quello che intendi.
Spesso nella solitudine, mi è mancato di più non poter condividere i piacere che dividere i dolori.

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@pdc: in effetti il dolore sono abituato a gestirlo da me. Ma condividere il piacere è un piacere in sé...

Etta ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Vocetta ha detto...

Il quadro è bellissimo, e ho capito qualcosa dell'arte e di me. Dico sempre che non sono un'appassionata di pittura e questo è vero, perché chi lo è lo è a prescindere, io lo sono di poche cose... ma ci sono generi che mi toccano profondamente. Questo, ad esempio. Con questi colori, queste costruzioni, queste pennellate. Bello.
Però... perché le persone noncuranti? ecco, a me noncuranti ha fatto venire in mente che lo siano scientemente, ma poi perché dovrebbero essere curanti, se passano semplicemente da lì? Non capisco... ;(
Insomma, ti stai crogiolando in una malinconia autunnale o sei meteoropatico? :)

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@vocetta: è interessante, sai? non avevo pensato fino a questo momento che questo quadro di Vermeer che ho scelto potesse essere in qualche modo una rappresentazione di quello che pensavo io guardando fuori dalla finestra, quasi che fosse un artificio per descrivere il dipinto stesso.
In realtà l'ho scelto perché mi piace, perché era ben fotografato, perché l'ho già visto dal vivo ad Amsterdam, perché c'è quel bianco della cuffia della donna nell'androne che mi abbaglia, perché i mattoni sono veri, perché in quel quadro tutti sono noncuranti di chi guarda, e vivono la loro vita....

L'immagine l'ho scelta dopo aver scritto il post, non prima

Vocetta ha detto...

Certo, però tu sei sempre tu, sei quello che ha scritto il post e quello che 10 minuti dopo ha scelto la foto del quadro, no? quindi ci sta che tutto sia collegato... :)

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@vocetta: appunto, hai colto un aspetto al quale non avevo pensato :)

LaNinin ha detto...

Ci ho pensato tre giorni, prima di scrivere questo commento. Al momento mi aveva colpito la riflessione, perchè so cos'è la solitudine. Poi mio fratello separato mi ha riportato le sue riflessioni sul film "Gli equilibristi", mio marito mi ha detto quanto gli sono mancata durante una giornata passata a vedere cose, senza avere me con cui condividerle, e sul blog "Il mondo insieme a te", Mafalda faceva un ritratto ad un uomo solo probabilmente vedovo, indeciso su cosa comprare (tradotto: su come affrontare il quotidiano).
Il tutto mi è frullato in testa per questi tre giorni e oggi posso dirti che è vero che è meglio essere in due: due persone che si amano affrontano il dolore e lo suddividono, due persone che si amano, accolgono il piacere e la gioia e la moltiplicano, almeno per due.
Forse non ti serviva anche questo contributo, forse ti intristisce ancora di più, ma come dico spesso a mio fratello, anche questo momento passerà e prima o poi troverai la persona giusta con cui vivere e moltiplicare la tua gioia! :)

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@ninin: in parte ciò che dici è vero. Anche se sono uno che vive benissimo da solo, che affronta il quotidiano con serenità (compro serenamente abiti che non si accompagnano con gli accessori, ma tant'è.. ;) ), ma so anch'io quanto possa essere più ricca la vita in uno scambio.

Ma siccome ho già vissuto una vita nella quale c'erano evidenti delle limitazioni a questo scambio, so che questo errore non lo commetterò più (d'altronde ne rimane una ricca lista da vivere, no? :D ).

Al di la degli scherzi, spero veramente che il tuo augurio si avveri. Io, di mio, mi ci impegno...