sabato 11 febbraio 2012

Salmì

La carne è in marinata, con il vino, le cipolle, le altre verdure e gli aromi. Una bottiglia di rosso di montalcino è quello che serve per insaporire la carne al punto giusto, per prepararla alla cottura lunga, attenta.
Gli aromi impregnano il tutto. Sarà un esplosione di sapori.

Cucinare per sé. Un modo per riappropriarsi di tutto il tuo mondo. Forse cucinare per qualcuno. Ripenso all'ultima volta che ho fatto il salmì. Tanto tempo fa. Ogni volta per me è una specie di festa. Una ritualità, come fare gli agnolotti.

Guardo il nulla dall'altra parte del vetro. Fuori il freddo.
Sarà un buon salmì.


16 commenti:

Anonimo ha detto...

Non avevo gli occhiali e ho letto Sàlmi anzichè salmì.Ho subito pensato a Stravinsky e ai suoi Salmi nel rigore che distingue e separa senza mai confondere e,già m'accingevo a riaprire lo scrigno di memoria guizzante all'ascolto.Poi ho letto il post e ho capito che si parlava d'altro e d'altri sapori distinti ma sapientemente mescolati e ho sorriso.
Così sei gourmet e chef di te stesso!
Complimenti davvero per quel Salmì il cui sapore è arrivato sin qui.
Qui il freddo è meno 15 e...ottanta cm di neve.Quel "salmi'" ci vorrebbe (barolo incluso) ma...accontentiamoci somarina che ho fatto io,che la polenta l'avevo già presa. (orrore precotta della valsugana) ma...il barolo è di un'annata discreta,spero anche lo stracotto.Mirka

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@mirka: anche la somarina è una bontà. E' una vita che non la mangio, saran vent'anni.

Il mio salmì è venuto una fiaba. Essendo di cinghiale, passeggia come nella pubblicità di Brioschi, ma meritava tutto....

E il vino era più che adeguato: una bottiglia di Brunello cru del 2003. Strepitoso....

the pellons ha detto...
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Anonimo ha detto...

se non fossi vegetariana mi sembrerebbe di averlo qui sulla lingua quel cinghialetto in odori. in profumi. sguazzante nella sua puccetta e strisciato nella polentina fumante. arrotolato sulle papille insieme al brunello. se non fossi vegetariana. ovvio.( a volte ci sono delle conversioni inconsce. e repentine. c'è una sottile linea tra la realtà e la fantasia. a volte nemmeno quella).
v.

Ilmondoatestaingiù ha detto...
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Ilmondoatestaingiù ha detto...

@v.: eh, l'hai descritto proprio bene.. Quello era l'effetto..
Cucinare questi piatti mi piace proprio..

the pellons ha detto...
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Ilmondoatestaingiù ha detto...
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Anonimo ha detto...

Brunello del 2003?...Ohilallà! Ieri sera a Bologna in casa di amici ho pasteggiato anch'io con un Brunello ma era del 2008.Non male in ogni caso.
Sempre complimenti per tutto e un dì di festa con la neve o al caldo della casa.Mirka

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@mirka: i brunelli si comprano e si dimenticano per 5-6 anni belli sdraiati in cantina. Quando ha 9-10 anni il brunello è al top. :)

Anonimo ha detto...

era buono?

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@anonimo: mi è venuto molto bene. E' proprio un piatto da inverno rigido, anche se qui di neve non ce n'è proprio...

pellons ha detto...
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Ilmondoatestaingiù ha detto...
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minnelisapolis ha detto...

cucinare per sé.
ricordare quando per l'altro.
ricucinare per sé.
sì, riappropriarsi.
hai ragione.

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@minnelisapolis: eh, si....