martedì 6 marzo 2012

Per un amico

Siamo stati colleghi la prima volta 15 anni fa. Tu reduce da una sfortunata esperienza con una piccola azienda della quale eri l'unico rappresentante italiano, io in fuga da un'azienda italiana che allora era di gran nome ma che, una volta vista da dentro, ti suggeriva di toglierti dai piedi al più presto.

Abbiamo subito avuto un feeling immediato. Entrambi molto pacati, attenti, sembravamo quasi fratelli. Siamo andati insieme in Canada, a raccogliere il verbo aziendale. Mi accennavi, molto leggermente, dei tuoi tormenti familiari. Ci raccontavamo cose nelle lunghe ore che trascorrevamo insieme in auto, di qui e di la per illustrare i nostri sistemi ai clienti, oramai una recita con repliche ben rodate, il famoso powerpoint che usavi sempre, le battute che ci si scambiava nei momenti predefiniti, poi entravo io a fare lo show.
Quando c'era bisogno di un'invenzione bastava guardarsi in faccia ed eravamo in grado di capirci. Peccato che non giocassimo a carte, avremmo fatto soldi, a canasta.
Ricordo l'anno dei 50000 km della mia auto, e dei 60000 della tua, la maggior parte di entrambe passati in compagnia. Ricordo quella sera che, alle due di notte, eravamo arrivati a Piacenza, e ci davamo il cambio alla guida ogni mezzora perché non ce la facevamo più, e poi a Lodi ci siamo addormentati per un istante entrambi mentre l'auto andava, andava...

E l'idea di costruire insieme un'azienda. Io che dovetti declinare: quei pochi soldi che avevo non sarebbero bastati neppure per iniziare, e il finanziatore si tirò indietro all'ultimo istante, proprio quando ci eravamo fatti un giro fino quasi a Basilea per incontrarlo.

Poi seguimmo la nostra strada. Tu fosti più fortunato, allora. Diventasti l'amministratore delegato dell'azienda dove stavi. Io invece feci scelte sbagliate, e mi trovai per qualche anno a dibattermi in situazioni poco carine. Appena ci fu la possibilità, mi chiamasti a lavorare di nuovo con te. Te ne sarò sempre grato, mi hai aiutato proprio quando ne avevo bisogno.

Un anno e mezzo fa la nuova proprietà ti fece fuori, proprio negli stessi giorni nei quali stavo separandomi da mia moglie, e contemporaneamente da lei. Speravo ardentemente che tu trovassi una posizione adatta a te. Quella che meriti. Quella che vali. Ancor oggi, invano.

Oggi compi 50 anni. Spero che fra i regali ci sia finalmente quello che ti spetta. Quello che meriti, e lo sai che io non faccio complimenti...

Buon compleanno, Luigi.


13 commenti:

sed ha detto...

Tu sei uno che sa fare gli auguri. :)

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@sed: si, alle persone che stimo e alle quali voglio bene.

Luigi merita questo, e di più

La pellona ha detto...
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Ilmondoatestaingiù ha detto...
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Pellona ha detto...
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Aluya ha detto...

Auguri a Luigi. E che i tuoi gli portino fortuna.

http://www.youtube.com/watch?v=0xQWGSvhD3g&feature=related

Lamps.
Aluya

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@mp: senza fantasia? :)

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@aluya: sembrano esserci buone nuove, per fortuna..

Anonimo ha detto...

La vita,indifferente alterna il gioco,gli Amici,veri come te,restano fedeli,almeno negli auguri più sinceri.
Mirka

Ilmondoatestaingiù ha detto...

@mirka: sarebbe bello aver potuto far qualcosa per lui.. Ma non si dispera

Anonimo ha detto...

Desiderare di FARE è già essere a metà dell'opera.Auguri per l'amico-pesciolino.Sarà che con i pesci ho sempre avuto un'ottima intesa.Ma questo non centra.Mirka

i. ha detto...

l'aifone si è mangiato il numero di luigi. per cui se decidi di farti venire un ictus non farlo in un periodo di sciarratine. altrimenti non lo sapro' mai.

Ilmondoatestaingiù ha detto...

i.: scrat scrat scrat.. :D