Un Cardenal Mendoza, seduto nella luce della lampada, nel calore delle pareti arancioni, un libro e la musica elegante, proporzionata, raffinata ma non stucchevole del quartetto di Haydn.
L'equilibrio neoclassico perfetto, la tranquillizzante sequenza di variazioni contrastano con la giornata, con il periodo, con il tumulto della vita. Tuttavia sono lì, nella loro bellezza, a ridare equilibrio.
Gustare lentamente, e da soli. Anche senza ghiaccio.
7 commenti:
Quale raffinatezza in questo quartetto (e non solo) dove si avverte tutto il meglio spirituale del secolo,colto e ,messo in musica con straordinaria prontezza e lucidità,ma senza creare fratture o soluzioni di continuità,bensì sovrapponendosi in accomulazioni eccessive che Haydn con un continuo sforzo interiore dipana assiduamente e trasforma in saldezza di immagini.
Avrei dovuto ascoltarlo ieri sera nell'intrigo di cose da dipanare ma...non è mai troppo tardi.Grazie intanto per questo incipit a trasformare un giorno cominciato con un intoppo.Ma...è la vita.Mirka
@mirka: equilibrio, in queste variazioni. Equilibrio che ruota tutto attorno ad un tema banale, propriamente neoclassico. Eppure la trasformazione continua, il mutare rigoroso ma leggero, connette contemporaneamente la costruzione solida del barocco di Bach alla leggerezza della fantasia.
Forma pulita, ma leggera. Non catene, ma canto. Insomma, sentire gli eventi della vita non come imposizioni, doveri, ma come stanze di vita.
il ghiaccio posso metterlo io... ne avrei un po' che mi avanza.... :)
@sed: :) allora lo si prende :)
Posta un commento