sabato 18 giugno 2011

Dimmi che mestiere fai

"Allora, figliolo, alla fine, che mestiere fai?"
Avevo il senso della vertigine di fronte a quella domanda. Mia nonna aveva visto Venezia una sola volta nella vita, prima del ventennio, e poi non era mai più uscita dal perimetro della campagna del mio paese. Mi sarebbe piaciuto rispondere schietto, sicuro, fermo, con uno di quei mestieri certi, chiari "faccio l'idraulico, nonna" oppure "lavoro in banca" (si, mio cugino lo poteva dire, e forse per questo lei lo rispettava), "commercio frutta" o anche "faccio il sarto". No, dovevo spiegarle che facevo il consulente applicativo di processo nell'ambito dell'industria della difesa settore aviazione. Manco io sapevo che cazzo volesse dire, figurati mia nonna.

Vedevo la sua perplessità salire, mentre cominciavo a spiegarle l'inspiegabile "nonna, non hai mai sentito in televisione parlare dei computer? Ecco, vedi, in un certo senso io lavoro con quegli oggetti li. Li faccio funzionare, e aiuto chi li deve usare".
"Senti, non ho capito. Ma dimmi solo una cosa: è un mestiere onesto?"

"Nonna, qui di onesto non c'è nemmeno l'ombra" pensavo. Quanto erano semplici le categorie per mia nonna. Non c'era bisogno di tanti giri di parole, tante ampollosità. E' onesto? Domanda semplice, squadrata.

Mia nonna non ha mai capito che mestiere facessi. Se ne è fatta una ragione, per le sue categorie ero a posto. E a chi le chiedeva che cosa facessi, rispondeva che lavoravo con quelle cose moderne che si vedono alla televisione. E non intendeva le olgettine.

2 commenti:

LadeaKalì ha detto...

Mi ricorda la mia di nonna. Tutto quello che non era definibile con un grado accettabile di determinatezza era automaticamente considerata cosa losca. Che fosse un lavoro, una persona, una faccenda d'amore.
Magari avere le loro certezze....

sfollicolatamente ha detto...

heheh sto leggendo il tuo blog piano piano e mi stai sempre piu simpatico. Anch'io a mia nonna non sapevo come spiegare che facevo la ricercatrice nell'ambito della pedagogica dell'apprendimento. Mi chiedeva sempre se lavorassi coi bambini handicappati O_o
Comunque, credo che la mia tesi abbia cominciato a prendere forma solo nel momento in cui ho sentito di poter spiegare in termini semplici e chiari a mia nonna di cosa si trattasse. E mi ci sono voluti 7 anni ;-)