La sabbia bianca. Le palme si dondolano, pigre, nella brezza. Il silenzio ritmico dell'onda che si spegne sulla riva, dopo essersi sfogata sul rombo della barriera, laggiù.
Il sole rotea sulla pelle calda. Il tempo corre lento, ritmato dal respiro, dai pensieri, dalle pagine del libro di carta.
De Alto Cedro voy para Macané
Luego a Cueto voy para Mayarí
E' il tempo che rallenta, il caldo che entra nelle ossa, l'azzurro sfacciato del cielo ed il bianco accecante del mare
Se me sale la babita
Yo no lo puedo evitar
Il profilo del suo corpo. Disteso davanti al mare. Il caldo. Il tempo che non c'è più, nel sole che ruota. La malinconia di un tempo irreale, nell'afa circolare del caribe.
Limpia el camino de pajas
Que yo me quiero sentar
6 commenti:
Ho ricordi o visioni simili. La sabbia è farina sotto ai piedi, la luce è accecante, la nostalgia una morso allo stomaco.
Dice che si deve avere nostalgia dei posti che non si sono visti e delle persone che non si sono conosciute, perchè quelli/e entrati dentro, restano per sempre. Sono gli altri che, forse, non scoprirai mai, o forse si.
Buon inizio.
Raffaella
@raffaella: mi è venuto così. Un getto di colore, di impressione. Ecco, fossi capace di dipingere, sarei stato un impressionista, o forse un metafisico... :)
Ci sono dei cd che bisognano di forza per non essere messi sotto il laser.
Visioni estive mi fanno passeggera, non restano. Ho qualcosa di simile anche io ma con giacca blu da sci e dei laghetti di ghiaccio da camminare.
Ti regalo questa, oggi, fa parte delle mie più preziose. Mi hai dato un soffio di visione, ancora.
Questa
Ecco, tutto perfetto per riscaldare il finire di una lunga giornata invernale particolarmente fredda.
@minnie: è bello aver donato un soffio di visione. Hai colto appieno (ma c'è da stupirsi?)
@germogliare: è un pensiero corroborante, in effetti...
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