venerdì 18 aprile 2014

Penso positivo, sono positivo

C'è la mano beffarda del destino, secondo me, dietro all'uso dell'aggettivo positivo. Indica ottimismo, spavalderia, sicurezza. "E' una cosa positiva", si dice di qualcosa di buono.
Positivo è il polo della batteria, quello segnato con il rosso. Positivo è il semiasse destro delle ascisse, sempre più positivo man mano che ci si sposta verso l'infinito, l'infinito positivo. Positivo è il pensiero di Jovanotti (oddio, magari pensiero è una parola grossa, ma insomma). Positivo è l'immagine fotografica stampata, contrapposta al negativo della pellicola (sembra una cosa un po' retro, questa qui).

Positivo è l'esito dell'esame che ho sulla scrivania, che fa compagnia all'altro positivo di alcune settimane fa. Un mare di positività mi invade, ma questa è beffarda. Quell'esame mi dice che ho il cancro.
Mi sono sempre chiesto cosa avrei provato quando, nella mia vita, mi fossi trovato davanti ad una situazione simile. Ora che ci sono non sento alcuna sensazione particolare, forse perché ho avuto modo di ragionarci sopra nelle scorse settimane.
Mi sento sereno, ho vicino a me una donna con la quale avrei voluto poter vivere dandole meno problemi, ma con la quale sono in profonda sintonia. Ho dentro la forza calma che mi consente di vendere cara la pelle - e mai frase è stata così vera.

Ho commesso tanti errori nella mia vita, ma forse ho fatto anche cose buone. Cercherò di farne ancora. Ed ora, penso positivo, perché sono positivo.


sabato 15 marzo 2014

090304

090304. Era la combinazione dell'antifurto di casa mia. Era la data del rogito della casa, son passati dieci anni da allora. Sotto alcuni aspetti non sembra passato che qualche giorno, sotto altri ere geologiche.

Ricordo il giorno del trasloco, era metà aprile. Appena entrato l'ultimo mobile in casa scese il diluvio. Ricordo il terrore che avevo quando la micia uscì in giardino la prima volta: sarebbe scappata? Si sarebbe persa? Non era abituata a stare fuori, eppure l'istinto fu straordinario. Quella casa divenne il suo regno, ogni primavera si gettava fuori con nuovo entusiasmo, dal mattino a sera.
Quando dovetti lasciare la casa ciò che mi addolorava di più era di non poter più consentire alla micia di uscire nel giardino, perché si tornava in appartamento. Lei la prese bene, in fondo. Il balcone divenne il suo nuovo giardino, come prima lo era stato il balcone dell'appartamento precedente.

Oggi la micia mi ha lasciato, è volata via con una malattia chiamata cancro, un nome sinistro. Il suo ricordo, però, è sempre con me. Nel giardino della casa con il codice d'allarme 090304, e in ogni altro momento


mercoledì 29 gennaio 2014

Presa in giro

Il Renzino pare felice dell'accordo sull'Italicum, e lo sbandiera come la grande novità introdotta dal suo decisionismo. Finalmente avremo una legge elettorale che ci da una maggioranza certa, alla sera si conosce il vincitore, dice. Si fanno le cose, dice.

Ma vediamo un po' il dettaglio di quella che sembra essere la grande novità, e magari la confrontiamo con il famigerato porcellum, partorito dal gran statista e furbacchione Calderoli (del quale nessuno sente la mancanza, a dire il vero).

La grande novità è l'abolizione del Senato, dice Renzi. E questa è la prima balla: il Senato non può essere abolito con una legge ordinaria, ci vuole una modifica costituzionale, quindi due passaggi per camera, ed eventuale referendum. Quindi l'Italicum non cambia un bel niente, il Senato rimane lì, e nessuno se ne è curato, ergo al Senato si vota con le norme attuali, che non sono fatte per avere una maggioranza certa.

Il Porcellum dava un premio di maggioranza alla prima coalizione (alla Camera); l'Italicum fa la stessa cosa se la coalizione raggiunge il 37% (stasera, poi si vedrà). Se nessuna coalizione raggiunge il 37 si va al ballottaggio (ma non è ancora chiaro se questa regola sarà integrata nel corpo della legge, in questo caso è altamente probabile che non ci possa mai essere una maggioranza certa). Il Porcellum prevedeva liste bloccate (un obbrobrio i cui effetti orrendi abbiamo visto con il peggioramento verticale della qualità degli onorevoli, eletti non per volontà diretta del popolo ma per scelta dei capipartito); l'Italicum prevede la stessa cosa, mitigata dal consiglio di effettuare le primarie (e qui ci starebbe una sonora risata, se non si stesse parlando di cose importanti). Per il resto si è provato a sbarrare la strada ai partiti sciolti, con una soglia altissima (8%) e alle coalizioni non enormi (12%). Quest'ultima norma è fatta apposta per azzoppare il centro, ma per poter recuperare la Lega, costretta alla coalizione perpetua con FI, si è fatta la norma che le consente di entrare anche con meno del 4,5%, se prende il 9% in almeno 3 regioni: manca solo il disegnino per indicare che è fatta su misura per Salvini e soci (senza i quali, peraltro, Berlusconi non ci potrà mai arrivare alla maggioranza). Questi sbarramenti, che c'erano anche nel Porcellum, sono stati rimodulati per il nuovo quadro politico, principalmente per obbligare nei fatti i partiti di centro ad allearsi o con FI o con il PD, pena la sparizione quasi certa.
Nemmeno nell'Italicum c'è l'obbligo alla presentazione di un candidato in un solo collegio (cosa che invece c'era nel Mattarellum...); quindi i capibastone saranno protetti e, in più, potranno controllare chi subentra loro nei collegi dove erano vincitori. Altra porcheria gigantesca che c'era prima, ed è rimasta.

Come si vede, di differenze non ce ne sono con il Porcellum, se non sui valori di soglia: in effetti l'Italicum è un Porcellum rimodulato, ma assolutamente identico come logica.

Ed ora vediamo come l'Italicum affronta il vero problema della governabilità, ossia la divisione delle coalizioni o all'interno dei partiti stessi. Bene, non l'affronta, anche perché sarebbe incostituzionale. Pertanto (e qui sta la seconda balla, ancora più grossa della prima), l'Italicum non offre alcuna garanzia di stabilità (che cosa ha fatto cadere Berlusconi nella scorsa legislatura? la scissione dei finiani, che hanno indebolito la maggioranza..) che già non ci sia oggi.

In sostanza, l'Italicum non dice nulla di nuovo, protegge i partiti come prima, non modifica il grado di governabilità garantito dall'attuale legge alla Camera, non ne corregge le storture. L'unico scopo è rendere più difficile la vita ad una possibile coalizione di centro, e sopprimere le velleità di partiti medi (il limite di un partito singolo è l'8%, quota che solo tre partiti, oggi, sono in grado di raggiungere). Una legge inutile per gli italiani, utile forse solo alle segreterie dei partiti che potranno ancor più controllare i deputati.

Una sonora presa in giro.



lunedì 20 gennaio 2014

Che la terra ti sia lieve, maestro




Vederti dirigere quest'opera, la morte scolpita ferma già nell'espressione del tuo viso, sempre sereno come se il cancro che ti ha devastato non fosse il tuo, mi ha turbato.

E quest'interpretazione, così affascinante e innovativa nella lettura orchestrale e corale, è quasi emblematica della tua grandezza. Riposa in pace