A dispetto di spread, manovre, manovrine, tasse, iva, benzina e amenità simili, esistono isole nelle quali il 2011 ha registrato punte di miglioramento incredibili. C'è da stupirsi: esiste un luogo, sulla faccia della terra, nel quale si è registrato un aumento degli affari del 400%.
A onor del vero, questo non è il risultato annuale. Anzi, è un risultato puntuale, di un giorno soltanto, ma un giorno speciale: il trenta di dicembre. Il luogo non è in Cina, o nel rampante Brasile, o in qualche emirato del petrolio. No, si tratta della nostra perla delle Dolomiti, Cortina. Nell'Italia che schioppa di recessione, di tasse, di aziende in difficoltà, nella capitale del bien vivre domestico molti negozi di lusso hanno registrato, il 30 dicembre, un aumento del fatturato del 400% anno su anno. Ma solo quel giorno.
I Maya non sembrano aver lasciato spiegazioni sufficienti al fenomeno, né tantomeno Cagliostro sembra averne parlato nei suoi vaticini. L'unico evento speciale che sembra correlarsi a questo exploit è una curiosa presenza di una brigata di finanzieri in borghese che quella giornata hanno deciso di certificare, come sostiene una certa stampa, che l'evasione fiscale, in Italia, la fanno i cassaintegrati che si fanno il secondo lavoro in nero.
I tutori della legge fiscale si sono fatti un giretto in un luogo dove il comune cittadino si sente un pezzente, vista la concentrazione di supercar, pellicce, rolex d'oro, parures di gioielli, abiti griffati, e hanno fatto alcuni controlli. Improvvisamente i negozianti, dimentichi del cliché che prevede che la ricevuta fiscale polverosa appartenga solo ai calabresi stile Cetto La Qualunque, hanno tolto le ragnatele al registratore di cassa e hanno battuto gli scontrini. Risultato: una probabile evasione del 75% del fatturato, in condizioni normali.
A Cortina c'è una concentrazione di supercar da far invidia a Montecarlo. Quei curiosoni dei finanzieri sono andati a controllare la proprietà di queste auto, e anche qui si sono materializzati dati curiosi. Vediamo un po': sono state controllate 251 auto di lusso. Di queste, 133 erano intestate a persone fisiche. 42 di questi intestatari dichiarano meno di 30000 euro l'anno, e altri 16 meno di 50000. Quindi, circa la metà dichiaravano redditi evidentemente incompatibili con i mezzi a loro intestati.
Delle altre 118 auto di lusso, 57 appartenevano a società che dichiaravano un utile minore di 50000 euro prima delle tasse. Anche in questo caso stiamo parlando della metà circa di posizioni sospette.
Ce n'è a sufficienza per chiedersi se veramente si sia fatta una qualunque politica di contrapposizione all'evasione fiscale, finora. Questo semplice test lascia trasparire una situazione agghiacciante: mentre si spremono i pensionati, si vessano i dipendenti, si spostano le pensioni ad età irraggiungibili per la stragrande maggioranza dei lavoratori che vengono espulsi dal mercato attorno ai 50 anni di età (e che dovranno inventarsi il modo di tirare i 67), non solo si chiudono gli occhi su evasioni sfrontate, ma pure si lanciano ragli d'asino in difesa di questi maiali (vedi il peana di Cicchitto che, prima che venissero comunicati i risultati, si scagliava contro un'operazione "del tutto inaccettabile"). Di inaccettabile, qui, c'è solo che non si faccia subito, immediatamente, l'unica riforma fiscale che consentirebbe istantaneamente di far pagar le tasse a chi non le paga: la possibilità estesa a tutti di detrarre le spese nella propria denuncia fiscale. A questo punto, quel 50% di italiani che sta mantenendo l'Italia da solo, potrebbe finalmente tirare un po' di respiro facendo finalmente pagare chi non ha mai pagato, ma si è solo lamentato.
Con il culo sulla Cayenne ed il Rolex d'oro al polso.