Ho passato una vita a storcere il naso sulla lirica. Mi appariva come musica di serie B, nulla a che vedere con la Musica, quella vera, a cui ero abituato.
Poi, invecchiando, ho cominciato a capire. Ho capito che l'opera va vista, non ascoltata. E' teatro e musica, viva e da vivere. Anche i testi, spesso molto zoppicanti, vanno interpretati, capiti, intesi nella loro semplice poetica. E allora ti si svela un mondo, che è quello delle emozioni eterne, evocate da una frase, da un acuto, da un passaggio che ti fa guardare oltre alla semplicità del testo, e ti immerge in quel pathos che fa parte della realtà umana: quella dell'emozione forte, violenta, di amore o di dolore.
E ora, quando ci sono momenti in cui mi manca la terra sotto i piedi, mi piace rivolgermi anche a questa musica, sentirne la genuina forza, farmela scorrere addosso e commuovermi.
E poi tornare all'altra musica, ma sempre quella piena di emozione, quella che ti strappa l'anima. Quella che vorrei saper suonare, che mi farebbe uscire tutto quello che ho dentro, e anche Tchaikovsky è stato un ritorno dell'età.... ma quel tema buttato subito lì, splendido e cavadolore, sembra fatto apposta per metterti di fronte alla tua capacità di saperti lasciare andare. E serve....
8 commenti:
Hai scelto musiche che gonfiano il cuore,Marzio e, anche questo serve...Mirka
@mirka: certo. Due fra le tante.
...e meno male che in questo commento non m'hai messo il "cestino" sotto il link.Però io non ci sarei caduta,cancellandolo come ho fatto sul post di "visioni".Mirka
@mirka: :D :D no no, io non metto cestini truffaldini! Devi prendertela con la user interface di blogger, mi sa... :D
Mi è spiaciuto per "visioni", perché il commento era proprio bello....
Ho appena visto qualcosa di operistico che più teatrale non si può. Pure se non sei d'accordo con la regia, è un concentrato di teatro! D'accordo che i Francesi su questo sono dei mostri.
http://www.opera-comique.com/spectacle/david-et-jonathas/
@pellegrina: devo dire che la tragedie lyrique non fa parte del mio bagaglio. D'altronde Charpentier è una delle espressioni del barocco francese, che era emanazione diretta di corte.
E pensare che tutti lo conoscono: la sigla dell'eurovisione è il preludio del Te Deum di Charpentier, un'esplosione di barocco che nemmeno a Lecce ci si immagina... si vedono le parrucche ed i velluti che camminano...
Posta un commento